Crocifisso a Cadro, il peggior sordo è colui che non vuol sentire
Ci risiamo! Il municipio di Cadro ha nuovamente (e provocatoriamente, aggiungo io) esposto il crocifisso nelle scuole elementari. Un docente ha posto ricorso e il governo, come da copione, lo ha bocciato.
Questa situazione è paradossale: proprio a Cadro, una ventina di anni fa, si assistette ad una vicenda identica. Qualcuno si lamentò del crocifisso, il municipio decise che stava bene lì dov’era, il governo sostenne questa tesi. Alla fine dovettero pensarci i tribunali, prima quello cantonale e poi quello federale facendo giurisprudenza. Ricordando che in Svizzera la Costituzione sulla libertà di religione impone standard molto, molto rigidi.
Ma allora perché i municipali di Cadro ci obbligano di nuovo a posarci su questioni trite e ritrite? Perché vogliono provare il “metodo all’italienne”: sapendo che l’Italia (Stato famoso per la sua laicità…) non è stata condannata dalla Grande camera della Corte europea dei diritti dell’uomo per aver esposto i crocifissi nelle aule, allora pensano che la sentenza si possa trasportare a Cadro. Ma questa è un’opinione che non regge: la Carta europea dei diritti dell’uomo, su questo tema, lascia che ogni nazione decida di garantire più o meno libertà religiosa a dipendenza di ciò che preferisce. La Svizzera (consci del fatto che il popolo Svizzero prima di arrivare a una Costituzione è dovuto passare attraverso una sanguinosa guerra religiosa, quella del Sonderbund) si è dotata un articolo di salvaguardia della libertà religiosa molto più rigido rispetto alla CEDU.
Dice il Tribunale Federale nella sentenza di Cadro del 1990: “Lo Stato ha il dovere di assicurare la neutralità in ambito filosofico-religioso della sua scuola e non può identificarsi con una confessione o religione. Deve evitare che studenti e studentesse siano offesi nelle loro convinzioni religiose dalla continua presenza del simbolo di una religione a cui non appartengono”. La situazione giuridica è quindi chiara: i simboli religiosi a scuola non si possono mettere e, quando ci fossero, se qualcuno chiede di toglierli vanno tolti.
Se proprio si vuole educare alla religione, che sia la famiglia a farlo (libertà garantita dal Codice Civile), non dev’essere certo lo Stato. Questo principio valeva già venti anni fa, non si capisce perché mai dovrebbe essere rimesso in dubbio. Soprattutto considerando che negli ultimi 20 anni il deismo staccato dalle religioni è esploso, che la Chiesa cattolica ha perso centinaia di migliaia di adepti e che la comunità atea e agnostica ha avuto un costante crescendo di aderenti, il crocifisso nelle aule è sempre più obsoleto. La richiesta di laicità dello Stato in 20 anni è infatti aumentata, non diminuita!
Vorrei allora francamente che mi si spiegasse perché, oltre ai soliti giuochini di potere e di demarcazione del territorio noti e stranoti, il Municipio di Cadro – e ora il governo, miope e colpevole come 20 anni fa – ci continua a far perdere tempo, soldi (migliaia di franchi per ogni processo!) e parole.
La situazione giuridica è chiara, limpida, certa. Ma insomma, ci vuol così tanto a prendere un qualsiasi libro di diritto costituzionale e leggere cosa c’è scritto alla voce “Cadro – là nessun crocifisso”?
Filippo Contarini, giurista, Porza
Caro Filippo e tutti coloro che si accaniscono contro i Crocifissi!
Ma vi rendete conto che abbiamo problemi ben più gravi da affrontare e portare avanti nella politica e nella società?
State ad arzigogolare su un argomento che è uno pseudo problema a mio avviso. Pensate infatti alla Svizzera!
La sua storia, i suoi simboli, la sua costituzione. Ledono forse la laicità dello stato la Croce bianca in campo rosso?
E l’inno nazionale svizzero lo conoscete? I laici non lo cantano? Che patrioti sono se non cantano l’inno svizzero?
Non parliamo poi di cosa avviene nelle strade a cominciare da fine ottobre: addobbi, luminari, mercatini di natale, e chi più ne ha più ne metta. E le vacanze per motivi di festività religiose, che ne facciamo? Perché nessuno si sogna di chiedere di abolirle, in nome della laicità?
Sia chiaro: io sono per la laicità dello stato, ma anche per il rispetto dei cittadini e delle loro tradizioni. Vogliamo abbattere tutti i campanili che svettano nei centri abitati, piccoli o grandi? e le Chiese? E perché non abbattere tutte le Croci che si innalzano molteplici sulle cime più significative delle Alpi Svizzere?
Ma i veri problemi stanno altrove. Se la Religione è da considerare “oppio del popolo”, lo è proprio perché coloro che dovrebbero affrontare, evidenziare, formare e informare, e collaborare alla risoluzione dei veri problemi, nei momenti di crisi tirano fuori uno pseudo problema religioso e così il gioco è fatto.
Caro Filippo, non credi che in questo momento il vero problema, per te che sei candidato al CN sia quello di studiare i famosi 10 punti del PS, approfondirli e attualizzarli nell’ambiente in cui vivi per poter fare una campagna elettorale convincente e politicamente accettabile tanto da portare al tuo nome e alla causa comune del PS e della società intera, più voti al Partito progressista di cui fai e faccio parte?
Il Crocifisso, credimi, c’è stato e ci sarà! Colui che è sopra la croce, è morto per una causa sociale di prim’ordine. Vuoi combatterlo perché anziché scendere a compromessi ha preferito dare la vita e farsi crocifiggere? Lascia questi argomenti a chi non ha nulla da fare e vede fantasmi ovunque e impegnati nella campagna elettorale per le elezioni federali, per ora, e poi per la risoluzione dei veri problemi umani e sociali di cui siamo sempre più oberati.
Sarò brevissima, sono agnostica e ho sposato un mussulmano. Lui crede e pratica e io no. Mi ha sempre dato enormemente fastidio il crocefisso nell’aula delle scuole elementari in cui andava mio figlio (per non parlare della benedizione di inizio anno con tanto di prete e sospensione dalle lezioni). Trovo sia giusto e ringrazio chi vigila affinchè la laicità dello Stato sia rispettata. Per assurdo il crocefisso non mi avrebbe dato alcun fastidio se fosse stato affincato dall’om induista, dalla ruota buddista, dalla mezzaluna islamica, dal tao, eccetera. Un diritto o esiste per tutti oppure non esiste per nessuno, se i cristiani espongono la croce anche hindu, ebrei, mussulmani, scintoisti e seguaci di Sai Baba dovrebbero poter esporre il loro. Poichè non è possibile via i crocefissi dalle scuole e da ogni altro luogo pubblico.