Iniziativa legittima difesa: un nome suadente, per una nuova “patacca”

Lo sappiamo: ci sono le buone idee, e poi ci sono i pataccari che ti fanno credere di avere una buona idea, ma ti stan fregando. 
Guardate la lista di chi sostiene l’iniziativa popolare “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa” che andremo a votare il prossimo 9 febbraio. Giorgio Ghiringhelli, Iris Canonica, Roberta Pantani, ecc. Lo sappiamo, quando si parla di iniziative sul diritto penale questa gente ha il Master della Patacca! Se non si coglie il chi fa questa iniziativa, allora non si riesce a cogliere nemmeno il cosa questa iniziativa porta con sé. 
Il nome è suadente, l’idea di giustizia che vi sta dietro anche: se qualcuno dice che sei colpevole quando hai fatto legittima difesa, ma poi un tribunale ti assolve, allora dal tuo portafoglio non deve uscire nemmeno un centesimo per tutte le spese legali sostenute. Quando ne parliamo al grottino girando la forchetta nella fondue, gli occhi strabuzzano dalle orbite: ma sul serio devo pagare qualcosa se mi assolvono? La giustizia deve essere gratis se non hai fatto niente! Dal punto di vista economico per il cantone non cambierebbe nemmeno poi tanto: basta fare un’assicurazione per coprire queste spese procedurali. Insomma, non sarebbe nemmeno da pensarci su! Ma il diavolo sta nei dettagli. E mostra che qui il problema non è economico, ma di (dis)incentivi economici.
Leggiamo la proposta di legge. L’art. 1 dice che se una persona residente in Ticino è “stata indotta dalle circostanze a commettere un’azione per respingere la minaccia di un’aggressione imminente” e che poi in un’azione penale è stata assolta per legittima difesa, allora non deve pagare nessuna spesa procedurale. Ma perché doveva pagare qualcosa, prima? Il problema riguarda i modi in cui le cose avvengono. Sappiamo infatti che esistono già strutture molto efficaci di sostegno, anche economico, alle vittime di reati violenti. Chi viene aggredito è quindi sostenuto dallo Stato. Qua il problema è però leggermente diverso, si tratta di ragionare quando qualcuno contro-aggredisce a sua volta qualcuno che lui ritiene un aggressore.
E qua entrano in gioco i giuristi, una classe di persone che ha come unico scopo nella vita quello di rompere le palle. Io, ad esempio, sono un giurista. Lo sappiamo, nel processo penale vale il principio in dubio pro reo e altri principi simili, una cosa che scombussola le carte in tavola. 
Facciamo finta che il mondo sia sempre chiarissimo. Faccio un esempio: sto camminando in giro con mia figlia, arriva una signora con un fucile e glielo punta alla testa. Io prendo un sasso che ho a portata di mano e lo butto in testa alla signora. Tantissimi testimoni, tutti vedono, la situazione è chiara come il sole. È legittima difesa. Probabilmente non dovrò pagare niente, anzi: verrò sostenuto dalla società. 
Ora facciamo un esempio più border line. Vedo una persona che sta nel mio giardino con una grande accetta e i giornali on-line bombardano da mesi la popolazione su un tizio che ammazza le persone in Arizona (!) con un’accetta. In giardino, a poca distanza dalla minaccia di aggressione, c’è mio figlio che gioca sull’altalena. Non ci penso due volte, tiro fuori la carabina che ho appoggiato in salotto per ogni evenienza (!) e dalla finestra sparo alle gambe di quello che in seguito si rivelerà l’operaio comunale che stava andando a tagliare dei rami, che rimane paralizzato. Siete sicuri che io sarò condannato? Sicuri sicuri? O per caso fare un processino sarebbe anche una cosa giusta, per scoprire poi che un bravo avvocato saprebbe cavillare comme il faut? Siete sicuri, ad esempio, che un’assoluzione penale comporti automaticamente poi un’assoluzione in un processo civile? Siete insomma sicuri che se le autorità cominciano a fare l’inchiesta per vederci bene bene, la persona che ha sparato non debba comunque sobbarcarsi una qualche spesa per avere avuto il grilletto facile? Siete sicuri che non ci voglia anche un piccolo disincentivo economico in questi casi?
È evidente: attraverso la favola delle spese ingiuste nel caso di legittima difesa, stiamo andando diretti diretti nel magico mondo disegnato da quelli che vogliono i cittadini armati all’americana. Tutti con un’arma addosso, così siamo tutti più sicuri! Penso lo abbiate capito: l’iniziativa del Ghiringhelli è sostanzialmente una fotocopia delle politiche del Tea Party americano, della Rifle association americana e di tutti quelli che vogliono aprire i supermercati di armi. Viva Donald Trump! Sara Palin e Mike Pompeo ci saranno per sempre grati se diamo retta ai pataccari ghiringhelliani.
 
 
Filippo Contarini

Pubblicato su www.ticinotoday.ch