Le mie priorità politiche sono:

La priorità per un politico socialista può secondo me essere una sola: imporre un salario congruo, equo e stabile per garantire un alto potere d’acquisto a tutti i cittadini all’interno di una società aperta, culturalmente progredita e sicura.

Per riuscire a compiere questo scopo ambizioso è necessario però lavorare in una varietà enorme di campi d’azione. Io metto a disposizione a fondo le mie competenze giuridiche e del funzionamento dello Stato e quindi mi batto prioritariamente per un controllo più incisivo degli attori economici. Le recenti crisi finanziarie, il conseguente rafforzamento del franco e la rigidità del sistema politica nell’affrontare il problema sono un segnale grave per la nostra società: mancano regole e prospettiva nell’azione economica statale. Questa situazione va cambiata in modo radicale, soprattutto lavorando a fondo sul diritto economico e su chi si occupa di controllare chi è attivo nel sistema economico.

Dal punto di vista giuridico ci sono però altri ambiti di stretta attualità: io sono pronto a battermi in prima linea anche per uno sviluppo umano e moderno del diritto penale, oggi sempre più usato come clava politica dai partiti della destra populista. Bisogna fermare l’imbarbarimento su questo argomento, altrimenti il rischio è tornare indietro di centinaia d’anni, dove più che il giudizio era il pregiudizio a farla da padrone.

Un altro tema di fondamentale importanza è la questione della garanzia di accesso agli studi e quella del sostegno alla ricerca ed alla formazione universitaria. L’entrata del mondo intero nell’età dell’informatica globalizzata spinge nazioni piccole e carenti di materie prime come la Svizzera a giocare tutto il suo potenziale nell’innovazione e nella qualità. La mia esperienza come attivista studentesco universitario non può che spingermi ad impegnarmi ancora di più per garantire alla maggior parte possibile di studenti una vera opportunità formativa di qualità.

A tutto ciò si aggiungono temi da sempre in cima alla lista delle mie priorità politiche: il movimento femminista va aiutato oggi più di ieri, in particolare inserendo le quote rosa nei centri di potere. La libertà di credo e coscienza va tutelata da attacchi reazionari che giungono ormai da più parti politiche, anche quelle che fino a ieri si dichiaravano liberali. A questo si associa il promovimento delle libertà di genere, dell’aumento dei diritti delle coppie omosessuali, della lotta alle discriminazioni di qualunque tipo.

Certo, ogni priorità si scontra con le necessità contingenti. Non sempre è possibile seguire la linea principale, ogni tanto è necessario fare delle deviazioni non previste. Altrimenti è impossibile raggiungere qualsiasi compromesso. La cosa importante però è che la mia bussola rimarrà sempre ben orientata. Per tutti, senza privilegi!

Filippo Contarini, pubblicato su PS.CH di ottobre