Un po’ di Kulturkampf?

Il 20 settembre 1870 i Bersaglieri prendevano Roma passando dalla breccia di Porta Pia. L’obiettivo: uno Stato laico.

Pieno Kulturkampf, e piena guerra Franco-Prussiana. Bourbaki aveva appena ripiegato in Svizzera con il suo esercito, prima vera azione umanitaria moderna. La comune di Parigi arriverà pochi mesi dopo. Era il periodo del progetto per una nuova Costituzione svizzera. Si vietava fra l’altro ai gesuiti di metter piede sul suolo svizzero.

Oggi a Roma il gesuita ci è arrivato e sta spiegando a tutte le forze interne alla Chiesa cosa significhi stare sul trono di uno Stato assoluto. Piace così tanto il Papa nuovo, tutti lo lodano, ma intanto sulle riforme per la libertà e la pluralità dei valori da queste parti si vede pochino. Di sicuro nello Stato italiano nulla si muove. E i diritti civili? E la laicità? Dimenticati.

Quanta ipocrisia nel versarsi addosso un secchiello di acqua gelata senza dire che Piergiorgio Welby è morto proprio di SLA e lo Stato non permetteva di staccare la spina, proprio per colpa della Chiesa.

Ieri a Porta Pia si è commemorata la fine dello Stato Pontificio. Presenti l’UAAR, l’associazione Coscioni, anche un membro dei Liberi Pensatori ticinesi.  Ormai al Quirinale non c’è più il Papa, c’è il presidente della Repubblica italiana, comunista per di più. Ma di lavoro da fare per il laicismo ce n’è ancora tanto, il Kulturkampf non è ancora finito.

F. C., 21. 9. 2014