Zurigo: gli anticapitalisti in piazza contro i tagli alla scuola

 

IMG_20160113_174247 IMG_20160113_181643 IMG_20160113_181653 IMG_20160113_181700 IMG_20160113_183314 IMG_20160113_183338 IMG_20160113_183459 IMG_20160113_183516 IMG_20160113_183521 IMG_20160113_184649 IMG_20160113_184807

Lunedì scorso di buon mattino era arrivata una mail tranquilla del comitato studentesco universitario che ricordava la manifestazione organizzata per la Giornata della formazione quest’oggi a Zurigo. Non più tardi delle sei di sera dello stesso giorno, però, lo stesso comitato ci scriveva che la manifestazione era stata annullata. Il motivo: presunte minacce di violenza riferite dalla polizia agli organizzatori da parte di gruppetti di manifestanti separati. A osservare bene sembra quasi che, mascherata, la minaccia vera sia arrivata proprio dalla polizia che non voleva noiosi studenti in giro per strada. Usando il classico capro espiatorio dei “gruppetti violenti”.

Chi non si è fatto spaventare (anzi, era stato messo in croce proprio dallo stesso comitato studentesco a causa della sua voce fuori dal coro) è stata la piattaforma “kämpfen für Bildung” della sinistra dura, assolutamente contraria ai toni blandi utilizzati dalla piattaforma ufficiale. E si va in piazza lo stesso, perchè i tagli sono una porcheria.

La manifestazione alternativa ha raccolto comunque un migliaio di giovani che al grido “la nostra formazione, la nostra città, la nostra Terra!”, ha marciato pacificamente in centro esprimendo tutta la rabbia per i tagli alla formazione paventati dalla Confederazione, a Zurigo e nel resto della Svizzera. Tagli devastanti, dal 2013 a livello svizzero sono stati già soppressi 265 milioni e ne saranno eliminati altri 535 entro il 2018. Considerando anche i comuni, in totale per il 2018 sarà sparito un miliardo secco di franchi dedicati alla formazione in Svizzera.

Di fronte a questo sfregio culturale non si può che scendere in piazza. Ma a ben vedere gli unici che veramente avevano una parvenza violenta erano le forze dell’ordine, che a suon di megafoni, fuciloni spara gas lacrimogeni, manganelli e scudi ha impedito che i manifestanti usassero pacificamente la ricchissima Bahnhofstrasse per dire quanto i tagli alla scuola facciano schifo. La pubblica via non è solo il luogo delle auto e dei tram, ma pure del popolo. E il popolo deve poter dire che no, non gli va bene la direzione che stiamo prendendo. Evidentemente dirlo in centro non è abbastanza politically correct.

La manifestazione per la scuola è diventata anche una manifestazione anticapitalista. E va bene così. L’opposizione alle misure di risparmo sulla socialità e sulla scuola è sacrosanta. È perfetto dire NO a uno Stato che ha regalato miliardi ai ricchi con le riforme fiscali e poi aumenta le rette univeristarie, aumenta il numero di allievi per classe alle scuole medie, riduce il numero di docenti alle elementari. Non ci son più soldi nelle casse pubbliche, ma aumentano in alcuni privilegiatissimi portafogli.

Fatecelo urlare, per la nostra formazione e per la partecipazione democratica: di fronte a queste ingiustizie, giù le mani dalla scuola!

Filippo Contarini

Pubblicato su Ticinotoday.ch lo scorso 13 gennaio 2016