Se la legge anti burqa non vieta il burqa

Come forse saprete sto cercando di capire come funzioni questa famosa legge sulla dissimulazione del volto. L’ho letta bene, come ho letto tutto il materiale che hanno usato per farla, per vedere se in questo grande esercizio di legislazione simbolica ci fosse una fregatura anche per noi laici. E, secondo me, questa fregatura c’è.

Guardate bene bene la legge (la trovate qua: Legge ticinese dissimulazione volto) vieta di coprirsi il volto e poi fa delle eccezioni. Scoperta: è lecito coprirsi il volto “nell’ambito e per gli scopi di manifestazioni ricreative e religiose”. Non invece per quelle politiche. Cosa significa? Significa che se uno va in giro in strada con la maschera di Batman sugli occhi per andare a Carnevale va bene. Evidentemente se va bene per Batman, va bene anche se una va in giro con il burqa e va a manifestazioni religiose (che, oltretutto, sono molto più frequenti del Carnevale), visto che la legge non dice altro. Mentre se uno va in giro con la maschera di Gobbi per andare a una dimostrazione politica?

Non va bene, multa! Di quanto? Fino a 10’000 franchi.

Quindi fatemi capire: Ghiringhelli ha avuto la brillante idea di farci votare su un problema inesistente (praticamente da noi non ci sono burqa a parte quelli delle ricche turiste arabe), la gente presa dalla paura gli ha dato retta, la politica ha poi avuto paura della gente e il risultato ora è che il burqa non è vietato, mentre i nostri diritti politici sì? C’è chi è sbroccato per molto meno.

Tutto questo sta scritto nella legge, non me lo invento. Leggetela. E ditemi se sono veramente così pazzo a pensare di fare ricorso a un tribunale in nome della democrazia e della laicità.

Filippo Contarini, giurista

pubblicato su gas.social il 7.12.2015