Ragazzi, prendetevi gli edifici, usateli!
Ragazze e ragazzi: vi piace l’idea della politica che si può attivare a comando. Come sui social media: indignados, occupy, politica che nasce sull’immediato. Pop-up politics, potremmo chiamarla così. Non molto diversa da un pop-up store che vende magliette inneggianti ai cupcakes, risposte immediate ai problemi immediati.
Care e cari giovani: ciaoooooo. La Svizzera vi piaccia o no è diversa. Là fuori le cose funzionano con continui ribaltoni, la maggioranza cambia costantemente. Da noi per favore evitate fantastici castelli di carta, con cui potremmo costruire geniali manuali di disfatte politiche. In Svizzera la politica sta alla base, sta ancorata alla vita comunitaria, a livello micro. I risultati si ottengono solo con il duro lavoro di tutti i giorni, non con una cosina ogni tanto.
Se poi pensi al sociale, devi sudare il doppio! Devi fare volontariato. Devi sporcarti le mani, entrare nei comitati, convincere che quell’investimento là va fatto, che quella scelta là è contro gli interessi della comunità. Altrimenti: i cari borghesi ne approfittano e magna magna. O mica penserete che palazzinari e imprenditori improvvisamente votino tutti a sinistra?
La città solidale e lo Stato sociale ce li siamo presi con il sudore della fronte e loro ora ce li stanno devastando pian piano, con costanza drammatica. La solidarietà di base distrutta pezzo dopo pezzo. Tasse al popolo: in aumento (vi piacciono i mezzi pubblici sempre più cari?). Tasse ai ricchi: in diminuzione. Alè. Qualche giovane che abbia manifestato in piazza? Nemmeno l’ombra. Altro che occupy.
L’obiettivo nostro in Ticino: elaborare città normali (come Zurigo, Berna, Basilea, Ginevra, Losanna), ovvero governate dalla sinistra, dove la vitalità, la fantasia, la socialità, l’integrazione, i mezzi pubblici, il divertimento, corrispondono alle necessità giovanili, della vita famigliare, dei disabili, degli anziani che tirano avanti grazie all’aiuto dei loro nipoti. E non solo di signorotti felici se la città brilla!
Diffidate di giovani non-giovani, per cui le decisioni devono stare in mano ai soliti noti. Diffidate dei soldatini di partito, giovani borghesi a cui tanto fa comodo continuare ad avere città decadenti.
Ragazzi: siamo nel mondo globale, abbiamo la possibilità di costruire città che pensino seriamente alla vita sociale grazie alle informazioni che ci arrivano da tutto il mondo. Con pochi clic possiamo trovare esempi di luoghi che, tolti dalla speculazione e dati in mano alle società di base, sono diventati esempi di recupero urbano. Vogliamo cominciare anche noi? Parchi, edilizia sostenibile, ritrovi, tutto in città. Niente ghettizzazione, la città può essere inclusiva invece di dimenticarsi regolarmente di qualcuno.
Al nord non si sta mesi interi a chiedersi ad esempio se l’autogestione va bene o no. Non si pende dalle labbra di un vecchio liberale per sapere se un centro autogestito deve essere in città o meno. Ma sul serio siete contenti di questo andazzo ticinese? A Zurigo è il comune che compra edifici e li dà ai giovani! E nessuno inventa palle colossali dicendo che mancano soldi per la solidarietà. Prendetevi gli edifici, usateli, fate società, così dicono le città al nord. La risposta: centri pieni, scuole autonome piene, giovani consapevoli e impegnati. Le città sono vostre, non loro!
Parola d’ordine, ragazze e ragazzi: alzate le dorate terga e andate a votare alle elezioni comunali. Votate la sinistra. Votate giovani e donne. Confermate le ministre e i ministri della sinistra uscenti, eleggetene di nuovi che li affianchino.
Altrimenti, care e cari giovani, potete tranquillamente tacere e smettere di lamentarvi delle città noiose di cui soprattutto voi siete e dovete essere il cuore pulsante.
Filippo Contarini
Pubblicato il 4 aprile 2016 su ticinolive.ch e ticinolibero.ch