Torricella-Taverne: i macho-man e la concordanza calpestata

A Torricella-Taverne è giunta l’ora dei macho-men. Politici assetati di potere che si dimenticano della dignità della donna, come anche della dignità della minoranza. Utilizzano il vile strumento dell’insulto macabro, come già era successo con la lapide dedicata a Zanini-Barzaghi a Lugano.

Concretamente: in paese la Lega ha preso la maggioranza relativa dei voti, ha fatto la solita alleanza con il PPD e ha di fatto escluso dal municipio la minoranza socialista. Amalia Mirante era stata eletta e voluta lì dal popolo, ma le sono stati tolti tutte le competenze e assegnatole solo il nuovo dicastero Cimitero, budget annuale 3’000 franchi.

Dittatura? Formalmente no: nei municipi non vale il dipartimentalismo. Il municipale da solo non ha competenza decisionale, le decisioni sono sempre tutte prese dal Municipio intero e controfirmate dal sindaco. La suddivisione dei dicasteri è una questione di efficienza, in teoria. E infatti Amalia sta ancora lì, formalmente parteciperà alle riunioni, potrà vedere i documenti, avrà il diritto di parola.

La realtà pratica è però ben diversa, sicuramente lontana da un’idea normale di democrazia svizzera. Sappiamo che il principio di collegialità impedisce alla municipale socialista di criticare all’esterno le decisioni del Municipio. La posta e le richieste in entrata verranno facilmente messe nel cassetto giusto e discusse in modo informale dai municipali di maggioranza. Già ci immaginiamo che le decisioni saranno prese altrove e poi trasformate in editti alla riunione del lunedì.  Con buona pace della popolazione che ha detto, con il suo voto, che vuole Amalia al governo del paese di Taverne.

A differenza della politica del sud, da noi si usa il principio di concordanza. Ma i leghisti non lo sanno, evidentemente non hanno avuto molte lezioni di civica svizzera. Concordanza significa che una volta che si è eletti, la maggioranza collabora con la minoranza. È democrazia di alto livello, la vera radice della nostra cultura: tutti collaborano al buon governo. Svizzera, vi dice qualcosa questa parola?

Dove la Lega con il PPD esclude dai dicasteri la socialista, fa un’operazione formalmente lecita, ma politicamente e culturalmente atroce. Decide che una intera parte politica deve stare all’opposizione sebbene il popolo la abbia voluta nelle istituzioni. Decide che il popolo, che vota consapevole della concordanza, va diviso in popolo di serie A e popolo di serie B.

Di democrazia qua dentro non c’è nulla.

Amalia è una donna forte e combattiva. Spalle grandi e razionalità dalla sua, è una donna del fare. Eletta dal popolo per lavorare concretamente nel suo paese di Torricella-Taverne. Per lei non abbiamo paura, sappiamo che sa fare politica e sappiamo che gestirà brillantemente questa situazione difficile.

Quello che ci preoccupa, ma non ci sorprende, è che la Lega ha mostrato finalmente tutta la sua anima autoritaria e antisvizzera. E chi è stato attaccato, Amalia Mirante, non è solo la donna più votata di Torricella-Taverne, ma anche la seconda personalità socialista più votata del cantone per il governo (!).

Quel che è successo a Taverne ha una gravità istituzionale di portata cantonale, penso che dobbiamo esserne tutti consapevoli.

Filippo Contarini

pubblicato su Ticinotoday.ch il 4 maggio 2016