Partecipazione studentesca e qualità della scuola

Valutazione dei professori ai licei

Il “leitmotiv” del periodo scolastico liceale è questo: “ragazzi, non siete più alle scuole medie, ormai siete quasi degli adulti, comportatevi in modo responsabile”. E come potrebbe essere diversamente quando si chiede a dei giovani di studiare e capire testi di pensatori finissimi come Leopardi, Foscolo, Moravia.

Purtroppo non è altrettanto forte la convinzione della loro maturità quando si parla di valutazione dei professori. Questo strumento di partecipazione giovanile alla vita scolastica, peraltro sperimentato ed apprezzato a livello universitario sia in Ticino, sia negli altri cantoni, tende ad essere “tabuizzato”. I professori infatti, per la maggior parte, lo temono aspramente e, per evitarlo, campano affermazioni del tipo: “ah, ma si sa che gli studenti danno buone valutazioni ai professori che danno voti alti” oppure “questi questionari ci fanno sentire come se fossimo all’inquisizione”.

Il liceo è però una scuola troppo importante per poter lasciare veramente spazio ad affermazione come queste. Innanzitutto perché significa considerare i liceali, e penso soprattutto a quelli di terza e quarta liceo, come a degli stupidi consumatori che vivono la qualità solo come facilità. In secondo luogo perché viene negata una situazione di fatto assurda: nessuno, a parte il professore stesso, ha la possibilità di dire se la qualità dell’insegnamento impartito sia  soddisfacente oppure no.

Il problema non è purtroppo sollevato “pour parler”. Di professori inadeguati ce ne sono, chiunque frequenti i licei lo sa. Questo fa male a noi tutti, perché la scuola e innanzitutto un investimento nel futuro della collettività tutta.

Io non voglio incentivare la creazione di commissioni speciali di valutazione. Ma penso che i professori, o gruppi autonomi di professori raggruppati per materie, dovrebbero di buon cuore chiedere ai loro studenti cosa pensano di come loro fanno lezione. In Ticino ci sono persone molto preparate che potrebbero stilare questionari adatti, che i professori potrebbero distribuire  alle loro classi. Una piccola cosa per loro, un grande salto di qualità e di partecipazione democratica per la scuola e per gli studenti tutti.

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