Dal Cessoalpino con amore… e le FFS latitano!

Oggi dobbiamo scrivere male dei treni svizzeri. Ci rendiamo conto che rischiamo di crearci più scettici che scrivendo qualche critica al segreto bancario, ma la situazione è talmente disarmante che tacere sarebbe un ignobile segnale di omertà.

Dal 2005 siamo pendolari con la Svizzera interna, negli ultimi anni i nostri viaggi si sono intensificati e utilizziamo il servizio anche di giorno. Oltre a questo viaggiamo molto anche su Milano, insomma possiamo dire che qualche esperienza con le belle ferrovie ce l’abbiamo.

Cosa diamine sta succedendo sulla tratta Zurigo-Milano e Milano-Zurigo?

I treni svizzeri che viaggiano solo in Svizzera da Lugano sono perfetti. Nessun ritardo, bagni puliti, controllori distesi, sembra di essere in Svizzera interna, dove a parte qualche ritardo mattutino tutto sommato i treni funzionano bene. Anche in Ticino i treni pendolari mattutini tutto sommato però sono in orario e ci sono poche pecche, ad esempio sono regolarmente troppo pochi. Così come i TiLo verso e da Milano funzionano bene. È vero, il viaggio dura un’eternità, ma almeno sai che arrivi e che arrivi in orario, ti puoi programmare, entri regolarmente a scuola o puoi persino (sic!) fissare appuntamenti alla mattina a Milano o alla sera in Ticino.

La catastrofe avviene non appena ci si fa venire la malsana idea di prendere un EuroCity per o da Milano. Una catastrofe con tante cause, che vede nell’operatore italiano un partner inaffidabile e nelle FFS un giocatore scorretto. Una catastrofe che ha provocato la drastica riduzione di treni sulla tratta e che minaccia di togliere anche l’ultimo treno delle 20 da Milano, un vero scandalo!

I problemi principali di tutta la questione, se abbiamo capito bene, noi che non siamo ingegneri, sono due. Anzitutto la corrente: la rete svizzera ha una portata diversa da quella italiana, con i problemi che comporta alle locomotive. In secondo luogo le salite: i vecchi pendolini della Cisalpino SA non erano fatti per salire e scendere da quel di Airolo. E quindi quei pochi rimasti ogni tre per due “si rompono”, devono decelerare e subito sono 30 minuti di ritardo. Non per niente da quando la Cisalpino SA è morta una grossa parte di quei treni è stata tolta dalla circolazione. Sembra ieri quando presentarono il nuovo Cisalpino al pubblico dell’Hauptbahnhof di Zurigo! Un bel progetto, treno mai consegnato, cause da centinaia di milioni di franchi: al primo tentativo di metterlo in funzione si è rotto, esattamente come la nostra speranza in un servizio decente sulla linea Milano-Zurigo.

Da quando Trenitalia e FFS han deciso di liquidare la Cisalpino SA per noi viaggiatori un servizio pessimo si è trasformato in un servizio evanescente. In due anni l’EC diretto a Milano da Lugano a nostra memoria non è MAI arrivato in orario, né di giorno né alla sera. La situazione si riversa pure sulle condizioni di lavoro: i controllori sono evidentemente stressati perché su tutta la rete ci sono problemi continui. Provare per credere! “A che ora si arriva a Milano? Boh!”.

Stessa situazione, ancora più imbarazzante, da Milano. Il treno parte strapieno già in ritardo dalla capitale meneghina, caos per sedersi sui posti prenotati e improvvisamente cambio non previsto a Chiasso! Non essendo sicuri di aver fatto accumulare sufficiente ritardo e stress ai viaggiatori ogni tanto ti fanno lo scherzetto e fanno cambiare a Lugano! E nota bene, questa è responsabilità delle FFS, mica di Trenitalia… . “A che ora arriviamo a Zurigo? Boh!”.

La situazione peggiore è quella dell’ultimo treno (sempre pieno zeppo) che passa alle 21.12 da Lugano. Ecco, quel treno lo prendiamo spesso, visto che non è raro che dobbiamo trattenerci in Ticino fino a sera tarda e lavorare all’università il giorno dopo alla mattina presto. Qui siamo all’apoteosi dell’ipocrisia: fino a qualche mese fa il treno partiva in orario da Lugano, così perlomeno tre quarti degli utenti ticinesi sapeva che sarebbe arrivato sano e salvo in dentro. Ora non più, hanno cambiato formula e l’ultimo treno è quello che arriva da Milano, il solito catorcio rimasto dall’annientamento della Cisalpino SA. Arriva a Lugano diretto a Basilea in ritardo TUTTE le sere, arrivando quindi ad Arth-Goldau troppo tardi per permettere ai viaggiatori diretti a Zurigo di cambiare.
Le FFS qua si superano e escogitano un trucchetto: i viaggiatori per Zurigo e quelli per Lucerna vengono scaricati come buoi a Rotkreuz o in altre stazioncine. Là si arrangiano a prendere il treno o il bus che li porti a casa. Il buon EC continua diretto per Basilea, così non fa ritardi eccessivi. Il tutto costa alle FFS una barca di soldi, poiché regolarmente si arriva a Zurigo con un’ora e passa di ritardo, quando non ci sono più tram per tornare a casa, le ferrovie devono quindi pagare un taxi o un bussino agli utenti. Però a Basilea è arrivato con soli 10 minuti di ritardo, e pensano di sciacquarsi così la coscienza.

Ora una domanda, a voi tutti: secondo voi le FFS si permetterebbero di mettere i vecchi cisalpini sulle linee svizzere tedesche? Ci rendiamo conto che è solo una banale provocazione, ma qua la situazione sembra quasi una presa in giro per i ticinesi e per i nostri turisti. La Svizzera ha nell’immagine delle ferrovie uno dei suoi fiori all’occhiello, dovreste vedere la faccia persa di due donne russe abbandonate nella notte e nel freddo a Rotkreuz, destinazione Hotel Schweizerhof a Lucerna. Chissà se torneranno… .

C’è una cosa che distingue la Svizzera dal resto dell’Europa: la bontà dei servizi pubblici. Le regioni periferiche sono sempre state considerate e devono continuare ad esserlo attraverso il servizio pubblico. Così come deve essere favorito il turismo, una miniera d’oro per il nostro piccolo paese montano. È lo Stato che possiede le FFS ed è quindi ora che lo Stato si dia una mossa e dia un segnale forte.

Oppure qualcuno non ci sta raccontando la storia giusta. C’è un’ipotesi che aleggia nella nostra testa da qualche tempo. Perché c’è ostruzionismo a Chiasso e nell’entrata a Milano? Perché gli EC da e per Milano sono gli ultimi a poter circolare sui binari della stazione Centrale? Perché i viaggiatori provenienti dall’Italia vengono trattati così male (cambi, ritardi, informazioni scarsissime) in Svizzera? Le autorità italiane e svizzere stanno per caso usando la guerra dei treni come ritorsione internazionale? Se sì, ce lo facciano perlomeno sapere in tutta trasparenza, per favore, visto che i nervi sono i nostri, e tutto sommato nei paesi democratici sono ancora i cittadini che decidono.

Filippo Contarini (assistente universitario a Lucerna) e Paolo Becchi (professore universitario a Lucerna)

pubblicato su www.ticinolibero.ch il 19.10.2012